Pensieri



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mercoledì 8 agosto 2012

Fra Immacolato, al secolo Aldo Brienza (4° - estate 2011). La parola a don Fabio Di Tommaso. Era il luglio 2011, si era ben lungi dalla nomina a "Postulatore".

"Il Quotidiano del Molise" del 22/07/2011


Non è una questione di piazza, di firme, di semplici volontà o di opportunità che ci devono portare a considerare la bontà o meno di traslare la salma del servo di Dio Fra Immacolato nel santuario dell’Addolorata di Castelpetroso, perché, se adottassimo questi criteri troveremo ottime ragioni per collocare il carmelitano in qualsiasi luogo.
Forse sapere che l’opzione Castelpetroso è una decisione di Bregantini, approvata da tutto il consiglio presbiterale, ci potrebbe bastare, anche perché è un fatto che riguarda la Chiesa locale ed ogni altro intervento, seppure ascoltato, non potrebbe vincolare il giudizio già espresso.
Ma la nostra curiosità ci spinge ad andare oltre e l’onestà intellettuale ci obbliga a fermarci e a riflettere. Perché Castelpetroso?
Ci sono profonde ragioni (teologiche e pastorali) che ci inducono a guardare con simpatia questo luogo visitato da migliaia di pellegrini. La vita di Fra Immacolato può essere meglio compresa sotto lo sguardo dell’Addolorata. Non solo. L’apparizione stessa, che ci rivela qualcosa di Gesù e di Maria, in qualche modo può essere meglio illuminata dalla vita e dalle lettere del nostro servo di Dio.
A Castelpetroso Maria appare in atteggiamento di preghiera mentre presenta al Padre il corpo di suo figlio, il Figlio di Dio. L’Addolorata non proferisce nessuna parola, eppure ci comunica un chiaro gesto di offerta unito al suo dolore composto e nascosto. La Madre del Redentore, per i meriti di suo figlio, partecipa con la sua sofferenza di Madre di Dio e della Chiesa alla salvezza dell’umanità.
E Fra Immacolato? C’è una forte affinità che lega il nostro servo della sofferenza alla Madre dei dolori e se volessimo mostrare questa relazione con poche parole, allora dobbiamo guardare ad un’espressione che ricorre in diverse lettere: «Prego, soffro e offro». L’esistenza di Fra Immacolato è stata tutta una preghiera gradita a Dio, addirittura la notte la passava in orazione. Per più di cinquant’anni ha offerto al Padre, dall’altare del suo letto, la sua vita intrisa di atroci sofferenze senza mai accennare a un minimo dolore. Infatti in una lettera afferma: «attualmente veramente soffro e benedico il Signore perché neppure chi mi è intimo s’accorge della profondità dei miei dolori». Leggendo la preghiera per la beatificazione dovremmo dire con precisione che Fra Immacolato «si è offerto come vittima per la santificazione dei sacerdoti e per la redenzione di chi è schiavo del peccato». Il nostro frate carmelitano, come Maria addolorata, ha partecipato e partecipa ancora a pieno titolo alla salvezza del genere umano. La testimonianza di P. Gennaro Ferrandino, confratello di Fra Immacolato, avvalora questa convinzione: «Nella sua esistenza e con le sue sofferenze si è inserito nel vortice di quelle anime che completano la passione di Cristo a favore del Corpo Mistico che è la Chiesa. Fra Immacolato con le sue sofferenze ha voluto mettersi sulla bilancia della giustizia divina per inclinarla a favore dell’umanità peccatrice».
Infine volendo gettare un’ulteriore luce sull’intrinseco rapporto fra la Mamma Celeste e Fra Immacolato, allora dobbiamo leggere un commento di Don Michelino Fratianni alla lettera nella quale il servo di Dio attribuisce all’Addolorata la sua vocazione carmelitana: «Questa lettera ci spiega anche quella certa preferenza affettiva che teneva legato Aldo al Santuario di Castelpetroso. E sì, perché lì si venera quella Madonna che gli aveva indicato la via del Carmelo. Non vi neghiamo che da quando Aldo ci ha lasciato, quel Santuario esercita su di noi una particolare attrattiva, perché ci spiega il nesso tra i dolori di quella Madre e le sofferenze di questo figlio: Aldo che lei si scelse in Campobasso».
Oltre le argomentazioni fin’ora fatte, possiamo ancora dire che la presenza del corpo di Fra Immacolato a Castelpetroso diventerebbe un’occasione unica per far conoscere agli innumerevoli fedeli che vi giungono da ogni dove la grandezza spirituale di questo frate vissuto sempre in casa, ma che ha raggiunto in vita e in morte uomini, donne e bambini ben oltre i confini nazionali. L’Addolorata e Fra Immacolato saranno per i pellegrini di Castelpetroso un porto sicuro nel quale sostare per trovare fiducia, speranza e amore, in particolar modo per quelle persone provate dalla malattia e dalla sofferenza. Loro due insieme avranno molto da parlare, perché il loro messaggio è sempre attuale per coloro che non riescono a dare un senso alla vita segnata dalla fragilità più estrema.
Un servo di Dio può diventare beato, magari santo, non solo per una corretta istruzione del processo, cosa necessaria e indispensabile, ma soprattutto se la fama di santità viene diffusa, se il maggior numero di credenti ne invoca la sua intercessione. Qui non è in gioco il prestigio di un luogo o il semplice affetto per un concittadino, bensì l’annuncio del Vangelo che il nostro Fra Immacolato ha saputo vivere e diffondere, opera che oggi egli potrà continuare a fare in un luogo continuamente frequentato.

don Fabio Di Tommaso
direttore della scuola diocesana di teologia
arcidiocesi di Campobasso-Boiano

26 commenti:

  1. Dovreste dire a don fabio di tommaso che tutto quanto scrive è una bella favola, ma la realtà non è quella che asserisce lui.
    Infatti anticamente, quando aldo brienza era bambino i campobassani non andavano a castelpetroso, bensì a santa maria, dove è sempre esistita l'addolorata ed il cristo morto. Tanto che aldo brienza ricorda che da bambino per mano della nonna andava a santa maria. Chi è effettivamente di campobasso e non certo don fabio, sa bene che santa maria era ed è tuttora un punto di riferimento per chi effettivamente è legato alla fede tradizionale. Addirittura, come più volte mi ha riferito mia nonna si andava a santa maria per il mese dei morti in segno di contrizione e di preghiera.

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  2. Eccomi.

    Infatti questo è il punto nodale!
    Fra Immacolato parlava sicuramente di Santa Maria della Croce in Campobasso.

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    1. signor paolo bisognerebbe tutelare di più la casa di aldo brienza creandone un museo (come la cella di padre pio) cercando di non radunarsi attorno ad un letto vuoto per pregare ma andare al cimitero sulla sua tomba che ahimé non è molto accessibile visto che la cappella è sempre chiusa. Per questo motivo bisognerebbe incentivare la famiglia (magari delegando qualcuno ad aprirla) a celebrarvi all'interno della cappella la santa messa, ed ad abbandonare la preghiera attorno ad un letto vuoto. D'altronde quando si va da padre pio si prega sulla sua tomba e non nella sua cella. Bisognerebbe mettere delle custodie agli oggetti che aldo ha usato nella sua vita, compreso il cilicio di crine di cavallo che non si sa che fine abbia fatto. Troppa gente accede all'appartamento senza le dovute cautele e precauzioni ecco perché bisognerebbe inserire delle teche e custodie che possano preservare i suoi oggetti dalla smania dei visitatori. Bisognerebbe attrezzarsi magari come hanno fatto con la cella di padre pio. E sottolineo di incentivare ad andare a pregare sulla sua tomba rendendola più fruibile ai fedeli(Molti, infatti che si recano nell'appartamento a pregare non sanno nemmeno dove è situato al cimitero).

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    2. Quanti “Anonimi”!
      Cari amici, mi rendo conto che non vogliate firmare, ma se ogni messaggio arriva a firma di “Anonimo” rischia di non capirsi se si tratta di una.. due.. o più persone.
      Vi pregherei gentilmente di siglarvi con un qualsivoglia pseudonimo, in modo che si possa avere chiaro chi sia l’interlocutore.
      Dopo questa, penso doverosa, precisazione, dico la mia.
      Effettivamente la prima esigenza che emerse nell’estate del 2011 fu proprio questa: parliamo tanto di fra Immacolato, ne parliamo con cinica freddezza imprenditoriale, con pomposità teologica, ma lo conosciamo veramente?
      Da ogni situazione bisogna ricavare ciò che è veramente costruttivo. Nel caso specifico apparve chiaro che “bisognava impegnarsi per approfondire e diffondere la conoscenza di fra Immacolato. Ma come sempre accade… “bla bla bla… faremo… diremo… evidentemente non era la strada giusta o non erano le persone giusto o forse il buon Dio non riteneva ancora che i tempi fossero maturi o peggio…. Il Nemico non vuole che a fra Immacolato si dia tutta la considerazione che merita perché così Campobasso, restando ignava, resta alla mercé del Nemico. L’Apocalisse tuona contro chi è “Tiepido”.
      E’ giusto… è vero… bisognerebbe far si che al “Santo” campobassano si dia sempre più importanza.
      Io ho scoperto che l’affetto nei suoi confronti è molto più forte di quanto credessi. Molti sono i fedeli che pregano in casa sua, molti quelli che vanno al cimitero. La famiglia è disponibile ed accogliente. Lo storico negozio “Brienza” al centro di Campobasso permette di contattare i parenti e di chiedere loro l’accesso ai luoghi frequentati dal “Santo”.
      Si dovrebbe fare molto di più è inconfutabile, ma chi lo deve fare? La famiglia? La Chiesa? I gruppi di preghiera? Un Comitato… un’associazione?
      Personalmente mi sono fatto l’idea che fra Immacolato sia un personaggio “scomodo”.
      Non vorrei sembrare facilone e qualunquista, ma penso che innanzi tutto bisogna pregare… pregare… pregare. E poi il buon Dio caverà figli di Adamo anche dai sassi indipendentemente da quanto fanno o non fanno postulatori, canonici, devoti più o meno sinceri, vescovi e chi più ce ne ha.. ce ne metta!….

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    3. per quanto riguarda la cappella del cimitero è sempre di più abbandonata e non curata senza fiori e se qualche volta vi sono sono super appassiti. E' perennemente chiusa, consta me che vado tutte le settimane al cimitero. La famiglia o parte di essa non condivide la stessa linea e la stessa posizione su fra immacolato. La curia in un primo momento voleva acquistare l'appartamento poi vedendo l'impossibilità dell'importo voleva che la famiglia glielo donasse gratuitamente. Non è possibile effettuare una casa di preghiera con un ordine religioso (che non può sostenersi da solo) nè è possibile farla all'interno di un condominio. Non si può pregare intorno ad un letto vuoto, nè approfittare di fra immacolato per farne un business per rimpinguare sperperi dissoluti di una diocesi( poi si parla della crisi). La santa messa sarebbe bello celebrarla nella cappella del cimitero dal momento che fra immacolato non si intende traslarlo in cattedrale né a santa maria della croce cosa fattibile ma non attuabile vista la non disponibilità dell'attuale parroco non conoscitore appieno di fra immacolato nè della sua grande e spirituale figura. Ci auguriamo che la famiglia di fra immacolato possa riconciliarsi sulla destinazione (cb) e non castelpetroso (come la sorella appoggiando la posizione del vescovo desidera) e che si possa dare degno onore e importanza alle sue spoglie mortali di modo che il popolo di campobasso e non possa andare a pregarlo pubblicamente su una più degna tomba e magari ciò possa servire per ottenere eventuali "miracoli" che possano accellerare l'iter per la sua beatificazione. Purtroppo in diocesi si è sempre di più attaccati a quello che il compiano don pasquale pizzardi da me conosciuto a fondo definiva il " dio quattrino". Non vi sono neanche più immagginette di fra immacolato perché rivolgendomi alla profumeria non ne hanno più né sono interessati a stamparle.

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  3. C'è chi parla perché dotato di bocca e c'è chi nel silenzio fa.
    https://www.facebook.com/media/set/?set=a.406863529361534.85405.100001136727051&type=1&l=b72a80dbfc

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    1. Interessantissimo, ma perché Castropignano?
      Comunque ripeto... fra Immacolato è un "santo scomodo".
      Mi viene in mente una canzone di... De Andrè?
      Che canta di come i fiori nascano nello sterco.
      Campobasso con la sua paciosità di tranquilla city di provincia è "infastidita" da un personaggio così... dirompente.
      Un malato che dal suo letto ha fatto più di tanti sani in continuo movimento.
      Un sofferente che ha portato la Croce e non per i suoi peccati, ma per l'espiazione degli altri... di noi tutti.. ad imitazione del Cristo.
      Ed ecco perché tutto langue, si è l'uno contro l'altro armati e chi per primo dovrebbe diffondere l'attenzione verso fra Immacolato, sembra che freni o sia disinteressato.
      Eppure sono quelle circostanze in cui mi torna persistente in mente un proverbio, che andrebbe proclamato in dialetto: Lascia fare a Dio che è santo vecchio!
      Del resto noi siamo i Suoi strumenti e dobbiamo "partecipare" fattivamente.
      Ergo... da chi posso attingere notizie su la costruenda chiesa?

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    2. dal sito di don alessandro porfirio che purtroppo è stato accantonato da mons. bregantini perché conoscitore veritiero di fra immacolato e non manipolatore a piacimento di falsità ( il rapporto di fra immacolato a castelpetroso) che tra le altre cose ancora non esisteva il santuario. Don alessandro ha conosciuto a fondo fra immacolato sostituendo don michele fratianni. E' una persona squisita ed un sacerdote di altri tempi con una vera vocazione sentita.

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    3. qualora si volesse si può anche offrire un mattone per la chiesa vedere anche facebook

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    4. io cerco di diffondere anche le immaginette di fra immacolato ma quando mi rivolsi alla profumeria per averne mi risposero che non ne avevano (come è possibile che i parenti non possano stampare due immaginette?) Tanto avari sono? Tanto è vero che feci qualche fotocopia di quelle che avevo ma con la fotocopia sono impresentabili.

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  4. All'anonimo del 19 agosto: se davvero ci tieni a Fra Immacolato smettila di dire sciocchezze e ancor di più smettila di parlare male dell'arcivescovo: "manipolatore a piacimento di falsità". Fra Immacolato non ha mai messo nessuno alla porta. Non so come si sarebbe comportato in simili casi.

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  5. Caro anonimo chiunque tu sia, hai male interpretato quanto da me detto, perché non ho tacciato il vescovo di manipolazione e tantomeno ho detto che fra immacolato abbia messo alla porta qualcuno, ma ribadisco, che per far conoscere chicchessia, è necessario diffondere la sua immagine, e la sfido a fornirmi delle copie di immaginette di fra' immacolato

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  6. Signori... signori.... calma!
    Non è il caso di accendere la discussione.
    Dal confronto, anche di idee differenti, nascono sempre grandi novità ed iniziative costruttive.
    Basta chiarire le proprie posizioni ed evitare fraintendimenti... e mi sembra che ciò sia stato fatto.
    Grazie.

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    1. Signor Paolo si sente in giro ed ho chiesto che si faccia luce su questa notizia che probabilmente in vista della visita del Santo Padre a Castelpetroso (forse), verrà fatta la traslazione di fra immacolato proprio a castelpetroso con la motivazione della ricorrenza della visita del Papa. Ho chiesto in giro conferma e sono in attesa di questi movimenti se così fosse sarebbe un movimento maldestro da parte del vescovo dopo la raccolta di tante firme di popolo campobassano che lo ha bloccato nella traslazione a castelpetroso sa lei qualcosa in merito e che ne pensa dovremmo accertando la notizia muoverci prima che sarà troppo tardi?

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  7. mah.. non penso che il problema esista. La famiglia (o almeno parte) non mi sembra orientata ad "aprire" la cappella per consentire la traslazione, per cui....

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    1. Signor Paolo informandomi mi hanno detto che se la persona in oggetto è già stato proclamato Servo di Dio e fra immacolato lo è allora non penso che la famiglia possa avere tanta giurisdizione sulle sue spoglie anche dal momento che la sorella di fra immacolato (Lucia) accondiscende molto alle richieste del vescovo tanto che ha dato le chiavi della casa di fra immacolato al nuovo postulatore senza avvisare e chiedere il parere dei fratelli e dei nipoti che per questo non sono in buoni rapporti con questa zia. Per questo motivo temo che se il vescovo vorrà potrà accadere di tutto. Solo la popolazione può bloccare le sue decisioni come è stato per la traslazione a castelpetroso (ancora in mente al vescovo soprattutto se confermata la visita del Santo Padre).

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    2. i misteri della Legge sono infini, ma nel caso specifico non è cosa facile entrare in una cappella privata e riesumare un feretro. A meno che non lo si voglia "fare di notte" ingnorando ogni tipo di mormativa. Non si sta mica spostando una macchina da un posteggio all'altro..... Non credo che sia possibile questa operazione senza il consenso congiunto degli eredi e la supervisione degli addetti alle traslazioni di spoglie mortali, a meno che non si voglia rischiare una denuncia penso anche penale. Per cui non mi sembra che ci si debba praoccupare. Se poi i parenti sono tutti d'accordo e gli adempimenti di legge sono stati espletati, il discorso cambierebbe....

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    3. Il sindaco ha già da tempo firmato l'incartamento della riesumazione della salma da quando monsignor bregantini lo voleva traslare a castelpetroso, quindi volendo sono tutti pronti per farlo . Anche agli eredi penso che piacerebbe che fosse traslato a santa maria della croce a campobasso e non a castelpetroso solo perché il vescovo si faccia grande con la presunta venuta del santo padre. Temo che prima o poi il vescovo se ne infischi degli eredi facendosi forte solo sulla sorella di fra immacolato Lucia che è l'unica pienamente d'accordo alla traslazione per castelpetroso. Temo che prima o poi questo avvenga soprattutto se verrà confermata la visita del Santo Padre.

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    4. dopo aver letto il precedente messaggio ho chiesto conferma e mi è stato assicurato che nessuno sposterà nulla.
      Paolo

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  8. Con monsignor bregantini bisogna stare molto attenti, comunque penso che bisognerebbe dare a fra immacolato una degna sistemazione a santa maria della croce a campobasso e gli eredi (non conoscendo la normativa ecclesiastica) non sanno che un servo di Dio non è più proprietà della famiglia ma di Santa Romana Chiesa. Penso comunque che anche Aldo sarebbe contento di essere traslato a Santa Maria della Croce anche perché più decorosa e più accessibile a chiunque voglia andare a trovarlo e pregarlo non certo al Cimitero in una cappella in stato di abbandono e piena di umidità e perennemente chiusa perché proprietà di una famiglia. Come Aldo è proprietà di tutti penso che vi sia il dovere anche a tutti di pregare sulla sua tomba in luogo più consono e più accessibile anche ai disabili. Alcuni disabili mi hanno riferito che con quei gradoni della cappella del cimitero non possono nemmeno accostarsi. Un prossimo Beato non può essere dimenticato in un cimitero come un semplice defunto. Con tutti i Servi di Dio si sono fatte le traslazioni (ultimo don Dolindo Ruotolo) non vedo perché ostinarsi a tenerlo al cimitero.

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    1. Io non conosco la normativa sulla "gestione" delle spoglie di un santo, ma i resti mortali sono in una proprietà privata che non può essere violata da nessuno, pena le conseguenze di legge.
      Per quanto riguarda una più degna ed opportuna collocazione... se invece di guerreggiare tra loro, le parti in questione si sedessero ad un tavolo, in piena disponibilità e reciproco desiderio di ascolto, si potrebbero realizzare grandi cose. Speriamo che il Signore illumini i protagonisti e che presto si possa "consegnare" fra Immacolato a tutto il popolo di Dio.

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  9. Ciò potrà essere realizzato solo se l'arcivescovo convochi i familiari per il trasferimento a campobasso della salma magari a santa maria della croce, ma purtroppo anche il parroco attuale della cattedrale e rettore di santa maria della croce nicchia non interessandosi né di un suo futuro santo della sua parrocchia nè di ulteriori sviluppi verso la cittadinanza campobassana non essendo legato per niente a campobasso. Lui dovrebbe sensibilizzare e sollecitare il vescovo ad effettuare un incontro con i familiari e invece forse per egoismo o non so ignora tutto e tutti. Penso che il Signore quanto prima darà una buona lezione ad entrambi. Povero don Armando che ha invocato fino all'ultimo l'aiuto di aldo brienza e aveva predisposto il progetto attraverso un architetto (progetto ignorato o fatto sparire dall'attuale parroco ) per non avere fastidi: progetto volto a rivalorizzare la figura di aldo e darle il merito e onore che le spetta per campobasso ed i cittadini che sapevano che don armando vi sarebbe riuscito perché con monsignor teti avevano buoni rapporti con Roma cosa che ora si è interrotta anzi impantanata per non aver visto di buon occhio il cambio del postulatore da parte del vescovo.

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    1. Sappiamo benissimo che il buon Dio se ne infischia altamente delle misere beghe umane! Quando i tempi saranno maturi fra Immacolato avrà la giusta "casa".
      La Storia insegna! Ma bisogna pregare... pregare... ed ancora pregare!!!

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  10. Non si può certo pregare sulla tomba di fra immacolato perché l'accesso è negato al popolo, pur diffondendo le immaginette di fra immacolato (Che non si vogliono far stampare) non si sa proprio come fare sia da parte della famiglia che da parte della diocesi e della parrocchia. Si spera che esca al più presto qualcuno di buon senso che almeno faccia stampare e diffondere le immaginette perché da più parti si percepisce una forte indignazione popolare, che non si sa per quanto tempo possa stare calma e prima o poi si riprenderà la strada delle firme per Roma anche nei confronti del lassismo della diocesi e delle persone a questo preposte. Molte persone si lamentano del poco interessamento da parte dell'attuale vescovo e dell'attuale parroco della cattedrale poco sensibili e forse come tutti non degni di trattare una figura così eroica come quella di fra immacolato. Speriamo che qualcuno si muova altrimenti non penso che si sbloccherà la situazione alla congregazione dei santi di Roma ed anche nella diocesi.

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  11. Conosco bene Mons. Teti ex postulatore di fra immacolato e sto notando che per salvo d'acquisto si sta muovendo bene perché è un grande esperto di cause di beatificazione al contrario del nuovo postulatore che non sa neanche dove deve mettere le mani dal momento che non l'ha mai fatto e nè lo ha imparato da qualcuno. Tanto è che mons. Teti mi ha riferito che a Roma la causa di fra' immacolato non procede come dovrebbe.

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  12. Anche in questo caso dobbiamo subire le ripicche dell'arcivescovo che purtroppo sempre per motivi economici non vedeva di buon auspicio Mons. Teti. Tanto all'arcivescovo gli interessa poco della causa di beatificazione altrimenti non avrebbe cambiato postulatore. In alcuni colloqui è stato detto che lui è solo interessato alla fondazione (cioè a prendersi la casa) di fra immacolato. Non so di questo passo dove finiremo, ma il Signore è grande e ci penserà Lui con l'arcivescovo a fargli definitivamente cambiare idea.

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