Pensieri



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giovedì 7 luglio 2011

Campobasso come Los Angeles: il murales del terminal, opera del marchigiano BLU, è già diventato un "affare nazionale"


La questione del Murales del terminal di Campobasso sta divenendo un affare nazionale.
O meglio internazionale considerato che l'autore di fama mondiale, il marchigiano BLU, è già incorso nella "censura" in quel di Los Angeles.
http://daily.wired.it/news/cultura/caso-murales-blu.html#content
Comunque, dopo aver approvato il progetto, probabilmente senza visionarlo, il Comune ha preso le distanze da un’opera che offenderebbe i nostri militari.
Nel ribadire il pensiero che il dipinto andrebbe interpretato in una chiave più ampia… in esso sarebbe, in effetti, ravvisabile una certa “maldisposizione” verso le divise.
Principilamente, però, c'è l'indiscutibile e ferma denuncia della guerra e del militarismo.
Premesso che queste forma d’arte non mi entusiasma e non rientra nei miei gusti…… mi pongo alcune domande:
Perché chi doveva controllare non l’ha fatto? Cercando poi, come sempre accade, di chiudere la stalla dopo che i buoi erano scappati? Un'opera di quelle dimensioni non si realizza in un solo giorno.......
Al di là delle passioni personali non si sarà effettivamente dinanzi ad un'interessante testimonianza d'arte lasciata su un anonimo e squallido muro di cemento? A Campobasso, poi, dove passano -senza colpo ferire- alcune discutibili realizzazioni?
In conclusione è veramente questa la “visione” più offensiva in una città da cui il senso estetico è stato oramai bandito da decenni!
Su facebook c’è già chi ne ha proposto una variazione visibile da chi è iscritto a FB:

1 commento:

  1. E' un autentico scempio quello che si sta preparando in queste ore, anche questo targato ”lungimiranza politica locale”, e che riguarda uno dei murales che stanno cercando di adornare, abbellendolo, lo squallido scenario di cemento e incompetenza amministrativa che è divenuto il terminal dei pullman della città di Campobasso. Questo murales a dire del sindaco e del suo potavoce, sarebbe fortemente lesivo della dignità e del ricordo dei soldati caduti nelle missioni militari in cui è coinvolto, ormai da anni, il nostro paese, quindi punibile con la rimozione a suon di pennellate bianche. Certo è fuor di dubbio che tutto il rispetto e il dolore della nazione deve andare ai nostri soldati caduti nell'adempimento del loro dovere e a tutti quelli che ogni giorno rischiano la propria vita nel tentativo di pacificare regioni martoriate dalla guerra. Ma è altrettanto legittimo dimostrare il proprio dissenso, non per questi uomini coraggiosi e per il loro lavoro, ma per l'assurdità e l'inutilità della guerra apportatrice solo di altre morti ed altri dolori insopportabili. Non voglio addentrarmi in un discorso artistico, il quale sarebbe impegnativo e fuori dalla mia esigua conoscenza di tale materia, per questo invito tutti quelli che abbiano un minimo di interesse a visionare il murales incriminato di persona, ma vorrei invece ricordare che tali murales sono il risultato proprio di una, stavolta lungimirante per davvero, iniziativa del Comune di Campobasso, atta a risollevare il degrado in cui versa da anni il terminal. Ma alla base, c'è una piccola questione che sfugge, forse, al nostro sindaco, e che si chiama libertà di pensiero, la quale riguarda non a caso tutte le manifestazioni del pensiero e delle arti umane e che non può essere chiusa ed archiviata con una semplice delibera comunale. Inoltre inviterei il primo cittadino, se in possesso di tanta vernice bianca e operai volenterosi, che se ha proprio l'irresistibile intenzione di ripulire qualche cosa, potrebbe ripulire lo scempio compiuto da quella manica di imbecilli, che hanno insozzato, ormai un bel pò di tempo fa, nell'indifferenza assoluta dell'autorità comunale (e devo confessare, con rammarico, anche di gran parte della cittadinanza del capoluogo), con i più svariati ghirigori e scritte, una delle facciate della chiesa di San Giorgio ed il muro che fiancheggia la scalinata che porta ai monti, deturpando con la loro insensatezza uno dei più pregiati luoghi d'arte della nostra città. Penso che questo farebbe davvero onore e merito, ad un sindaco, e ad una giunta comunale, che voglia davvero essere definita vicina alla cittadinanza e ai suoi problemi e pronta a risolverli con intelligenza e voglia di farlo.
    Roberto SEVERINO

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